Gennaro Maldarelli

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Biografia

(Napoli 1796 ca. - 1858)
Professore del R. Istituto di Belle Arti di Napoli, dal 1826 partecipò spesso alle mostre del R. Museo Borbonico. Nel 1835 era professore della Scuola elementare di disegno per gli artieri. Tra il 1824 e il '28 fu tra i collaboratori della pubblicazione Real Museo Borbonico, per la quale fornì disegni degli scavi archeologici di Pompei. Nel 1830 era professore nelle scuole subalterne dell'Istituto di Belle Arti e cinque anni dopo professore della Scuola di disegno per gli artieri nello stesso istituto. Eseguì per la Porta Capuana della città di Napoli l'affresco con l'Immacolata Concezione. Dal 1840 s'impegnò nella decorazione di vari ambienti di Palazzo Reale di Napoli (oggi alcune sale della Biblioteca Nazionale) con una Giustizia irradiata dal Genio Borbonico, con vari medaglioni ad imitazione di mosaici e bassorilievi di Ritratti a mezzobusto degli antichi regnanti napoletani Ruggero, Federico, Tancredi e Guglielmo II. La maggiore sua impresa fu la decorazione di una sala adiacente al grande salone da ballo nello stesso palazzo: qui rappresentò quattro momenti della Favola di Amore e Psiche, di cui i bozzetti sono al Museo di Capodimonte di Napoli, (Psiche ritorna dallo Stige, Psiche ascende all'Olimpo con Mercurio, Aurora e Zefiro, Psiche riceve da Giove la bevanda dell'immortalità, La danza di Psiche). L'impresa, che durò dal 1841 al '42 su progetto dell'architetto Genovese, vide impegnati anche Giuseppe Cammarano, Camillo Guerra e Filippo Marsigli. Nel 1845 affrescò la sala del Trono del Palazzo Reale di Caserta con il grande riquadro raffigurante la Posa della prima pietra della Reggia di Caserta, mentre nel '49 fornì la grande tela con Carlo di Borbone abdica in favore di Ferdinando, collocato nella sala di Alessandro sulla parete di fronte a quella con il pendant di Camillo Guerra La battaglia di Velletri. Tra le altre sue decorazioni si menzionano anche quelle per la Villa Favorita di Portici (Napoli) e tra i suoi ritratti quelli del Museo di Capodimonte raffiguranti Ferdinando I, Maria Luisa e Isabella di Borbone di Spagna e quello del Conservatorio di Musica di Napoli del musicista Ferdinando Sebastiani. Bibliografia: C. Lorenzetti, L'Accademia di Belle Arti di Napoli, Firenze 1952, pp. 85, 97, 113, 219; C. Romano Garzya, Interni neoclassici a Napoli, Napoli 1978, pp. 93, 94, 103, 112, 132, 138, 141, 145, 158; R. Causa, La pittura napoletana dell'Ottocento, in cat. Ottocento, Mondadori, Milano 1984, pp. 18-20; G.A. Galante, Guida sacra della città di Napoli, a cura di N. Spinosa (con ampliamenti), Napoli 1985, pp. 27, 220-221, 268, 292, 295; L. Martorelli, La pittura nell'Ottocento 20 nell'Italia meridionale (1799-1848), in La pittura in Italia: l'Ottocento, II, Milano 1991, p. 487, f. 701; A. Porzio, ad vocem, in La pittura in Italia: l'Ottocento, II, Milano 1991, p. 894-895; G. D'Alessio, ad vocem, in F.C. Greco - M. Picone Petrusa - I. Valente, La pittura napoletana dell'Ottocento, Napoli 1993, p. 139-140.